Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41384 del 11 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:41384PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere revocato quando il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il mantenimento della misura cautelare reale, omette di confrontarsi in modo specifico e argomentato con gli elementi probatori originariamente posti a fondamento del provvedimento, limitandosi a rilevare l'insussistenza di nuovi elementi di prova sopravvenuti, senza verificare la perdurante idoneità degli elementi già valutati. Il giudice è tenuto a motivare in modo esaustivo e privo di contraddizioni sulla permanenza dei gravi indizi di reato e del periculum in mora, confrontandosi con il contenuto valutativo dei provvedimenti cautelari precedenti, anche al fine di verificare se gli stessi siano divenuti inidonei a sorreggere il mantenimento della misura. La mancanza di tale confronto argomentativo costituisce un vizio di motivazione che comporta l'annullamento del provvedimento di revoca del sequestro preventivo con rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI NAPOLI;

nei confronti di:

1) MA. CA. , N. IL (OMESSO);

2) PE. AN. , N. IL (OMESSO);

3) ZI. AN. , N. IL (OMESSO);

4) MA. AN. , N. IL (OMESSO);

5) MA. MA. , N. IL (OMESSO);

6) P. A. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 252/2011 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 21/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. C…

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