Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33177 del 25 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:33177PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico, realizzato mediante la falsa attestazione di fatti in un modulo di comunicazione dati conducente, integra il reato di cui all'art. 483 c.p. anche quando l'agente si sia sostituito ad altri nell'indicare il conducente dell'autovettura, ritenendo erroneamente che questi fosse alla guida, in quanto la condotta è comunque consapevole e intenzionale, a prescindere dalle ragioni che l'hanno determinata. La falsa dichiarazione sostitutiva di certificazione, resa ai sensi del d.P.R. n. 445 del 2000 e contenente un espresso richiamo alle responsabilità e sanzioni penali in caso di false attestazioni, costituisce infatti reato di falso, non potendo essere ricondotta a mera colpa o errore scusabile. Il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito gli elementi fattuali posti a fondamento della decisione impugnata, limitandosi a verificare la logicità e la congruità della motivazione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfre - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dalla corte di appello di Salerno il

31.5.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alfredo Guardiano;

udito il Pubblico Ministero nella persona del sostituto procuratore

generale Dr. Selvaggi Eugenio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza pronunc…

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