Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32837 del 22 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:32837PEN

Massima

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Il furto aggravato è un reato che si configura quando l'impossessamento di un bene mobile altrui avviene con modalità tali da integrare una o più circostanze aggravanti previste dall'art. 625 c.p. Tra queste, l'aggravante dell'uso di un mezzo fraudolento richiede che l'agente abbia posto in essere una condotta caratterizzata da particolare scaltrezza, idonea a eludere la sorveglianza e il controllo del possessore sulla res, facendo leva in qualche modo sul suo consenso. L'aggravante della destrezza, invece, sussiste quando l'agente abbia agito con particolari abilità, astuzia o avvedutezza, tali da sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore, non essendo sufficiente il mero approfittamento di situazioni di disattenzione o momentaneo allontanamento del custode. Pertanto, l'esclusione di tali aggravanti è necessaria quando l'impossessamento sia avvenuto senza l'utilizzo di mezzi fraudolenti o particolari abilità, ma soltanto approfittando di condizioni di fatto favorevoli, come l'assenza o la distrazione del possessore, senza che l'agente abbia posto in essere condotte idonee a sorprendere o eludere la sua vigilanza. In tali ipotesi, il reato di furto dovrà essere ricondotto alla fattispecie base, con conseguente rideterminazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BELMONTE ((omissis)) - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matil - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso la sentenza del 06/02/2017 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa MATILDE BRANCACCIO;
udito il Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il provvedimento impugnato e' la se…

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