Cassazione penale Sez. V sentenza n. 16424 del 19 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:16424PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto non solo dalla gravità del titolo di reato, ma anche dalla modalità della condotta perpetrata e dalle circostanze concrete in cui essa si è svolta, purché tali elementi comprovino in modo non manifestamente illogico la probabile ricaduta del soggetto nella commissione di ulteriori reati, anche in considerazione dei precedenti penali dell'indagato. La remissione di querela, inoltre, non esclude di per sé la sussistenza delle esigenze cautelari, qualora i fatti contestati permangano nella loro gravità. Infine, l'assenza di precedenti misure cautelari non è di per sé sufficiente a escludere il pericolo di reiterazione, ove risulti accertata la determinazione dell'indagato a proseguire nelle condotte delittuose nonostante l'esecuzione della misura cautelare genetica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. GUARDIANO Alfredo - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco – Consigliere rel

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ge.Sa.nato a P il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 05/09/2023 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISETTA
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO CANANZI; lette la requisitoria e le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale PASQUALE SERRAO D'AQUINO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Caltanissetta ha confermato l'ordinanza cautelare emessa dal G.i.p. del Tribunale dì Enna con la quale veniva applicata a Ge.Sa. la misura del divieto …

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