Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49563 del 22 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:49563PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere di cui all'art. 416 c.p. sussiste quando si costituisce e permane un vincolo associativo continuativo fra tre o più persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, attraverso la predisposizione comune dei mezzi necessari alla realizzazione del programma criminoso e con la permanente consapevolezza, da parte di ciascuno degli associati, di far parte del sodalizio e di essere disponibile ad attuarne il programma. Il discrimine tra la fattispecie plurisoggettiva associativa e quella concorsuale va individuato nella necessaria finalizzazione dell'accordo associativo alla costituzione di una struttura (almeno tendenzialmente) permanente, nella quale i singoli associati divengono - ciascuno nell'ambito dei propri compiti, assunti od affidati - parti di un tutto, e si propongono di commettere una serie indeterminata di delitti. Ai fini della sussistenza del delitto associativo, la mera qualità di comproprietario di una società coinvolta negli illeciti e la partecipazione a singole operazioni criminose, pur se gravi, non sono di per sé sufficienti a integrare la gravità indiziaria richiesta, essendo necessario che emerga la prova della permanente consapevolezza dell'indagato di far parte del sodalizio criminoso e della sua disponibilità ad attuarne il programma. La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione per delinquere rientra nei poteri del giudice del riesame, il quale deve dare adeguatamente conto delle ragioni che l'hanno indotto ad affermare o negare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, in relazione ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduar - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/05/2016 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. EDUARDO DE GREGORIO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. FIMIANI Pasquale.
RITENUTO IN FATTO
Con l'ordinanza impugnata il Tribunale del riesame di Milano ha annullato il provvedimento del Gip della custodia cautelare in carcere nei confronti del ric…

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