Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51807 del 30 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51807PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p. si configura quando la modificazione della cosa altrui ne diminuisce in modo apprezzabile il valore o ne impedisce anche parzialmente l'uso, rendendo necessario un intervento ripristinatorio della sua essenza e funzionalità, a differenza del reato di deturpamento o imbrattamento previsto dall'art. 639 c.p. che produce solo un'alterazione temporanea e superficiale della "res" facilmente reintegrabile. L'elemento oggettivo del reato di danneggiamento è integrato in tutti i casi in cui il valore o l'utilizzabilità della cosa vengano diminuiti, anche solo parzialmente, indipendentemente dall'entità del danno. La determinazione della misura della pena tra il minimo e il massimo edittale rientra nell'ampio potere discrezionale del giudice di merito, il quale assolve il suo compito anche se abbia valutato globalmente gli elementi indicati nell'art. 133 c.p., senza necessità di una specifica e dettagliata motivazione salvo che la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale. Il giudice di merito può ritenere congrua la pena inflitta tenendo conto di elementi quali i precedenti penali dell'imputato, la loro gravità e il suo comportamento collaborativo, concedendo le attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso la sentenza della Corte di Appello di Ancona, Sezione penale, in data 15/12/2011.

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Adriano Iasillo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, dottor Vito D'Ambrosio, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Udito l'Avvocato (OMISSIS) - difensore di ufficio dell'imputato - il quale ha concluso chiedendo l…

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