Cassazione penale Sez. V sentenza n. 744 del 8 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:744PEN

Massima

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Il reato di ingiuria è configurabile anche in assenza di uno stato d'ira dettato da un'ingiustizia altrui, qualora le espressioni offensive siano espressione di un rancore maturato e accumulato nel tempo, incompatibile con l'attenuante della provocazione. Ai fini dell'integrazione del reato di minaccia, non è necessario che il bene giuridico tutelato sia effettivamente leso, essendo sufficiente che le parole utilizzate siano idonee a incutere timore nel destinatario, menomandone potenzialmente la sfera di libertà morale, anche in considerazione del pregresso contesto conflittuale tra le parti. In caso di smarrimento dell'atto di querela, la procedibilità dell'azione penale può essere validamente accertata sulla base di copia dell'atto recante attestazione di ricezione da parte della Procura della Repubblica, nonché di altra copia conforme ai sensi dell'art. 107 disp. att. c.p.p. e dell'art. 234 c.p.p. Quanto alla costituzione di parte civile, in assenza di documentale dimostrazione dell'illegittimità della procura, il giudice può legittimamente ritenerne la regolarità sulla base dell'espressa indicazione del procedimento in oggetto e della chiara indicazione di petitum e causa petendi. La liquidazione del danno non patrimoniale può avvenire in via equitativa, senza necessità di scandire gli specifici elementi valutativi, qualora i comportamenti accertati siano inequivocabilmente fonte di sofferenza per la persona offesa secondo la comune esperienza e i consolidati criteri della civile convivenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto dalla parte civile:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 15/2011 TRIBUNALE di UDINE, del 08/07/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/09/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 8.7.2011, il tribunale di Udine ha confermato la sentenza 3.11…

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