Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13443 del 30 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13443PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di prevenzione, è tenuto a motivare adeguatamente il provvedimento di applicazione di una misura di prevenzione personale, rappresentando in modo chiaro e logico l'iter argomentativo seguito per accertare la pericolosità sociale del soggetto, sulla base di elementi concreti e specifici, quali precedenti penali, reiterazione di condotte illecite, collegamenti con contesti di criminalità organizzata, senza potersi limitare a mere enunciazioni di principio o a richiami acritici di precedenti decisioni. L'assenza di motivazione o la sua manifesta illogicità, che rendano incomprensibile il ragionamento del giudice, integrano vizi denunciabili in sede di legittimità per violazione di legge, mentre non sono deducibili i vizi di contraddittorietà e manifesta illogicità della motivazione, essendo il sindacato di legittimità limitato alla sola violazione di legge. Il giudice di merito, pertanto, deve effettuare un'approfondita valutazione della pericolosità sociale del soggetto, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti emersi nel procedimento, senza potersi limitare a considerazioni generiche o a meri richiami formali a precedenti pronunce, dovendo fornire una motivazione congrua, completa e logicamente coerente, idonea a rendere comprensibile l'iter logico-giuridico seguito per l'adozione del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 20/06/2019 della Corte di appello di Bari;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FILIPPI Paola, per la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso, con le conseguenti statuizioni.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Bari, con il provvedimento indicato in epigrafe, confermava quello emesso dal Tribunale di Bari, …

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