Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21578 del 7 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:21578PEN

Massima

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Il diritto di critica e di manifestazione del pensiero, anche in forma aspra e polemica, non può essere esercitato in modo illimitato e senza alcun riguardo per la dignità e l'onorabilità altrui. L'ingiuria, intesa come offesa gratuita e gratuita alla reputazione di un soggetto, costituisce un illecito penale sanzionabile, anche qualora sia stata provocata da un comportamento ritenuto ingiusto o illegittimo da parte della persona offesa. Infatti, la provocazione può essere considerata una causa di giustificazione solo quando la condotta che l'ha determinata sia tale da creare un turbamento nell'animo dell'agente tale da compromettere il suo autocontrollo, circostanza che non ricorre quando l'azione che ha dato origine alla reazione ingiuriosa era legittima e conforme alle norme del vivere civile. Pertanto, il soggetto che ingiuria un'altra persona, anche in reazione a un atto ritenuto ingiusto, non può invocare l'esimente della provocazione, essendo tenuto a mantenere un comportamento rispettoso e proporzionato, senza eccedere nell'offesa gratuita alla reputazione altrui. La sanzione penale comminata per il reato di ingiuria deve essere valutata in relazione alla gravità oggettiva del fatto, senza che possa ritenersi eccessiva la pena inflitta, trattandosi di una valutazione di merito non censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MI. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1/2009 TRIBUNALE di BRINDISI, del 08/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA Gennaro;

Udito il Pubblico Ministero in persona del dottor VOLPE Giuseppe, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

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