Le controversie relative all'accertamento dell'esistenza, della natura e dell'estensione dei diritti di uso civico, nonché della qualità demaniale del suolo, rientrano nella giurisdizione del Commissario per la liquidazione degli usi civici, ai sensi dell'art. 29, comma 2, della legge n. 1766 del 1927, anche quando l'impugnazione abbia ad oggetto un provvedimento amministrativo che incida su tali diritti soggettivi. Ciò in quanto l'accertamento della demanialità dei terreni e dell'estensione dei diritti di uso civico costituisce un antecedente logico-giuridico necessario per la decisione della controversia, che non può essere deliberato solo incidenter tantum dal giudice amministrativo. Pertanto, il giudice amministrativo deve declinare la propria giurisdizione a favore del Commissario per la liquidazione degli usi civici, organo deputato a decidere ogni questione attinente all'estensione dei diritti di uso civico e ad accertare la conformità del contenuto dispositivo dell'atto amministrativo impugnato con il giudicato formatosi a seguito di precedenti pronunce commissariali. La giurisdizione del Commissario per la liquidazione degli usi civici sussiste anche quando l'impugnazione non abbia ad oggetto direttamente la rivendica della proprietà o altro accertamento ai sensi dell'art. 29 della legge n. 1766 del 1927, ma concerna la legittimità di un provvedimento amministrativo che incida sui diritti di uso civico, in quanto tali posizioni soggettive hanno natura di diritti soggettivi e non di interessi legittimi.