Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19548 del 23 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19548PEN

Massima

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Il tentativo di concussione si configura quando un pubblico ufficiale, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe taluno a dare o a promettere indebitamente denaro o altra utilità, anche attraverso l'intermediazione di terzi, al fine di evitare un danno o un pregiudizio ingiusto. La prova della condotta concussiva può essere desunta da elementi di fatto, quali la presenza di registrazioni delle conversazioni, il rinvenimento di denaro o documenti presso l'agente, le dichiarazioni della persona offesa e di eventuali intermediari, senza che sia necessaria la dimostrazione di una esplicita minaccia o coartazione della volontà della vittima, essendo sufficiente l'abuso della qualità o dei poteri del pubblico ufficiale per indurre la prestazione indebita. Pertanto, la qualificazione giuridica dei fatti non può essere ricondotta alla mera istigazione alla corruzione, ove risulti provata la condotta concussiva del pubblico ufficiale, anche in assenza di una esplicita richiesta di denaro, essendo sufficiente l'abuso della sua posizione per ottenere indebitamente un vantaggio patrimoniale. La valutazione della credibilità della persona offesa e delle risultanze probatorie, comprese le intercettazioni, rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità se logica e coerente con gli elementi acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 13/01/2011 della Corte d'Appello di Roma;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale D'ANGELO Giovanni, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

uditi i difensori avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS), che si sono riportati al ricorso.

RITENUTO IN FAT…

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