Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7486 del 16 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:7486PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale perde efficacia e determina la carenza di interesse all'impugnazione quando, successivamente alla proposizione del ricorso, sia intervenuta la revoca della misura, in quanto l'eventuale accoglimento del gravame verrebbe a cadere su un provvedimento ormai privo di effetti. In tal caso, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso non comporta la condanna del ricorrente alle spese del procedimento e alla sanzione pecuniaria, in applicazione del principio secondo cui, quando il venir meno dell'interesse alla decisione del ricorso per Cassazione sopravvenga alla sua proposizione, alla declaratoria di inammissibilità non conseguono tali statuizioni accessorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Roberto G. - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 19/10/2016 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse.
RITENUTO IN FA…

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