Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28492 del 2 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:28492PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, deve attenersi al canone di cui all'art. 192, comma 2, c.p.p., secondo cui gli indizi devono essere plurimi, precisi e concordanti. In assenza di tali requisiti, la discrezionalità valutativa del giudice non può esercitarsi, in quanto difetta la certezza del fatto da cui trarre il convincimento sulla probabilità di colpevolezza necessaria per l'esercizio del potere cautelare. Ciò vale anche nel caso di "prove" indirette, come la personalità dell'imputato o dichiarazioni contrastanti, che non risultino seriamente incontrovertibili. Il giudice non può, pertanto, procedere a una ricostruzione alternativa o potenzialmente diversa della logicità degli elementi probatori, attività che trova il suo contesto più appropriato nel giudizio di merito e non nella fase cautelare, caratterizzata da un giudizio di probabilità e non di certezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI NAPOLI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 9943/2013 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 08/01/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNELLI ENZO;

Letti gli atti, la ordinanza impugnata, il ricorso;

Udita la relazione del cons. Dott. JANNELLI Enzo;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dott. GALASSO Aurelio, per l'inammis…

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