Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28053 del 20 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:28053PEN

Massima

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Il medico di medicina generale convenzionato con il servizio sanitario regionale, pur non avendo un orario di lavoro definito, ha l'obbligo di quantificare con precisione le ore di sostituzione effettivamente svolte dal proprio sostituto, in quanto il compenso per tali sostituzioni è orario e non forfettario, come stabilito dall'articolo 21 dell'accordo collettivo nazionale. L'attestazione di sostituzioni non effettivamente eseguite, al fine di ottenere indebitamente il relativo compenso, integra il reato di truffa a danno dell'ente erogatore, indipendentemente dalla mancanza di un orario di lavoro predefinito per il medico di famiglia e dalla possibilità di svolgere attività amministrative e gestionali anche nei fine settimana. L'elemento soggettivo del reato sussiste qualora il medico abbia consapevolmente attestato sostituzioni non corrispondenti alla realtà, senza che rilevi la sua convinzione di avere comunque diritto al compenso per il monte ore indicato. La prescrizione del reato non impedisce la declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione, qualora questo risulti privo del requisito di specificità, non confrontandosi adeguatamente con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. VERGA Giovann - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. SALEMME Andrea A. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/04/2019 della CORTE APPELLO DI REGGIO CALABRIA;
(Ndr: testo originale non comprensibile).
MOTIVI DELLA DECISIONE
Ricorrono per cassazione, con un unico ricorso, (OMISSIS) e (OMISSIS), avverso la sentenza della Corte d'Appello di Reggio Calabria che il 9.4.2019 ha confermato in punto di responsabilita' la sentenza del Tribunale di Locri che il 14.2.2017 li aveva condannati, per quanto qui rileva, …

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