Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 6225 del 2023

ECLI:IT:TARNA:2023:6225SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: L'ordinanza di demolizione di opere edilizie abusive perde efficacia e cessa di produrre effetti giuridici quando l'amministrazione competente accerta l'avvenuta esecuzione dell'ordine di demolizione, anche nei confronti di soggetti diversi dal destinatario originario dell'ingiunzione. In tal caso, il ricorso proposto avverso l'originaria ordinanza di demolizione deve essere dichiarato privo di ulteriore interesse e la relativa controversia deve essere definita con la declaratoria di cessazione della materia del contendere, senza pronuncia sulle spese di lite, in considerazione della peculiarità della fattispecie. Il giudice amministrativo, accertata la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente a seguito dell'esecuzione dell'ordine di demolizione, è tenuto a dichiarare la cessazione della materia del contendere ai sensi dell'art. 34, comma 5, del Codice del processo amministrativo, in quanto la pretesa azionata in giudizio risulta soddisfatta. Tale soluzione, fondata sul principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo, consente di evitare ulteriori gravami e di definire la controversia in modo rapido ed efficiente, senza necessità di pronunciarsi nel merito. La declaratoria di cessazione della materia del contendere, pur non entrando nel merito della legittimità dell'originaria ordinanza di demolizione, produce l'effetto di rendere definitiva e incontrovertibile l'avvenuta esecuzione dell'ordine di demolizione, precludendo ogni ulteriore azione giudiziaria volta a contestarne l'esecuzione. Ciò in quanto il giudice, accertata la soddisfazione della pretesa azionata, non può più pronunciarsi sulla legittimità dell'atto impugnato, essendo venuto meno l'interesse del ricorrente. Inoltre, la compensazione delle spese di lite, disposta dal giudice in ragione della peculiarità della fattispecie, rappresenta un'applicazione del principio di equità processuale, in considerazione del fatto che l'amministrazione ha comunque provveduto all'esecuzione dell'ordine di demolizione, ancorché nei confronti di un soggetto diverso dal ricorrente originario. Tale soluzione consente di evitare un ulteriore aggravio economico per il ricorrente, il quale, pur avendo proposto un ricorso legittimo, non ha ottenuto una pronuncia di merito sulla legittimità dell'atto impugnato.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/11/2023

N. 06225/2023 REG.PROV.COLL.

N. 03182/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3182 del 2019, proposto da
Francesco Palma, rappresentato e difeso dall'avvocato Benedetta Leone, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Giovanni Leone in Napoli, viale Gramsci, 23;

contro

Comune di Sant'Antimo, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato Loredana Di Spirito, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei confronti

Gi.Ra. Immobiliare S.r.l., non costituita in giudizio;

per l'annullamento, previa adozione di misure cautelari:

a) dell…

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