Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30378 del 16 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:30378PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel decidere sull'incidente di esecuzione proposto dal condannato, è tenuto a rispettare il principio del contraddittorio e del diritto di difesa, convocando le parti in udienza camerale e consentendo loro di depositare memorie e produrre prove. L'inosservanza di tali formalità procedurali determina la nullità generale e assoluta del provvedimento, rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento. Pertanto, il giudice dell'esecuzione non può rigettare de plano la domanda del condannato sulla base di una mera valutazione della infondatezza nel merito, senza aver previamente instaurato il contraddittorio con le parti. In tali casi, l'ordinanza emessa in violazione del rito camerale previsto dall'art. 666 c.p.p. deve essere annullata e gli atti restituiti al giudice per un nuovo esame nel rispetto del contraddittorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 177/2016 TRIBUNALE di VERONA, del 02/09/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARCO VANNUCCI;
Lette le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata con rinvio al Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona per nuovo giudizio.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
che il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale d…

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