Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 5315 del 4 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:5315CIV

Massima

Massima ufficiale
In tema di concordato preventivo, il provvedimento con cui il giudice delegato, nella fase anteriore all'omologazione, ha disposto il versamento a mani del commissario giudiziale della somma apportata da un terzo, secondo la previsione di pagamento di cui alla proposta e sotto condizione dell'omologa stessa, non statuisce su diritti soggettivi e non ha portata decisoria, poichè tutti gli atti di questa prima fase hanno di regola valore funzionale alle pronunce definitive di rigetto od omologa, proprie della fase successiva; ne consegue che avverso tale provvedimento - nella specie, poi, confermato dal tribunale in sede di reclamo ex art. 26 legge fallim. - non è ammissibile il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost..

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 1

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PROTO Vincenzo - Presidente

Dott. CECCHERINI Aldo - rel. Consigliere

Dott. MACIOCE Luigi - Consigliere

Dott. BERNABAI Renato - Consigliere

Dott. ZANICHELLI Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 18890/2009 proposto da:

TE. SRL (OMESSO) (gia' Ri. In. Re. So. SpA, successivamente Ri. In. an. Re. So. Srl, poi denominata Ri. In. Br. So. Srl, quest'ultima fusa per incorporazione nella Te. Srl) in persona dell'amministratore unico e legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DI FILOMARINO 13, presso lo studio dell'avvocato CESARI ((omissis)), che la rappresenta e difende, giusta procura speciale in calce al ricorso;

- ricorren…

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