Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33241 del 31 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:33241PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta da indicatori fattuali che, sulla base di attendibili regole di esperienza relative al fenomeno della criminalità organizzata, consentano di inferire logicamente l'appartenenza del soggetto al sodalizio, purché si tratti di indizi gravi, precisi e concordanti, come i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di "uomo d'onore", la commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi facta concludentia, idonei senza alcun automatismo probatorio a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. La messa a disposizione dell'organizzazione criminale, rilevante ai fini della prova dell'adesione, non può risolversi nella mera disponibilità eventualmente manifestata nei confronti di singoli associati, quand'anche di livello apicale, a servizio di loro interessi particolari, ma deve essere incondizionatamente rivolta al sodalizio, ed essere di natura ed ampiezza tale da dimostrare l'adesione permanente e volontaria ad esso per ogni fine illecito suo proprio. In materia di misure cautelari personali, l'obbligo di esporre i motivi per i quali non sono ritenuti rilevanti gli elementi addotti dalla difesa è imposto sia al giudice che emette l'ordinanza, sia al tribunale della libertà che rigetta la richiesta di riesame, allorché tali elementi siano prospettati dinanzi a quest'ultimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 215/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 01/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE AMICIS GAETANO; sentite le conclusioni del PG Dott. MONTAGNA Alfredo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 1 marzo 2013 il Tribunale del riesame di Palermo ha rigett…

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