Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2016 del 18 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2016PEN

Massima

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La Corte Suprema di Cassazione afferma che, in tema di reati associativi, una volta dimostrata l'esistenza di un'associazione criminosa, è sufficiente che siano individuati specifici elementi, anche indiziari, sulla base dei quali possa ragionevolmente affermarsi il ruolo dinamico e funzionale svolto da taluno nell'ambito di detta associazione. La "partecipazione" può realizzarsi nei modi più vari e può essere desunta dai più svariati dati fattuali, idonei, secondo attendibili regole di esperienza, a fornire dell'esistenza e permanenza del vincolo nel periodo preso in considerazione. Ai fini del riconoscimento di un soggetto come partecipe ad un'associazione di tipo mafioso, non è necessario che allo stesso siano stati contestati reati-fine rientranti nel programma della medesima associazione, né occorre la prova che egli abbia personalmente posto in essere attività di tipo mafioso, essendo sufficiente la sua aggregazione e messa a disposizione di un'organizzazione le cui obiettive caratteristiche siano tali da farla rientrare nelle previsioni dell'art. 416-bis c.p. Il contenuto di intercettazioni telefoniche captate fra terzi, dalle quali emergano elementi di accusa nei confronti dell'indagato, può costituire fonte diretta di prova della sua colpevolezza senza necessità di riscontro ai sensi dell'art. 192, comma 3, c.p.p., fatto salvo l'obbligo del giudice di valutare il significato delle conversazioni intercettate secondo criteri di linearità logica. In tema di circostanze attenuanti generiche, la mancata concessione è adeguatamente motivata alla sola condizione che il giudice indichi delle plausibili ragioni a sostegno del rigetto della richiesta, senza che ciò comporti la stretta necessità della contestazione o della invalidazione degli elementi sui quali la richiesta stessa si fonda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
3) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
4) (OMISSIS), nato il (OMISSIS);
Parti Civili:
Regione Calabria;
Comune di Siderno;
Provincia di Reggio Calabria;
Avverso la sentenza n. 1035/2014 della Corte di Appello di Reggio Calabria in data 01.07.2015;
Visti gli atti e il ricorso;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Dott. ((omissis)), …

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