Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15390 del 19 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:15390PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 (partecipazione ad associazione dedita al narcotraffico) non postula necessariamente l'esistenza dei requisiti strutturali e delle peculiari connotazioni del vincolo associativo previsti per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. (associazione di tipo mafioso), essendo qualificato unicamente dai reati-fine. Pertanto, la sussistenza delle esigenze cautelari, rispetto a condotte esecutive risalenti nel tempo, deve essere desunta da specifici elementi di fatto idonei a dimostrarne l'attualità, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo. Inoltre, per tale fattispecie associativa è prevista una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, la cui prova contraria assume rilievo il fattore temporale, ove esso sia di notevole consistenza, cosicché è necessario che l'ordinanza cautelare motivi in ordine alla rilevanza del tempo trascorso, indicando specifici elementi di fatto idonei a dimostrarne l'attualità. Pertanto, il giudice deve valutare attentamente la gravità indiziaria, l'attualità del pericolo di reiterazione del reato e l'adeguatezza della misura cautelare, senza poter prescindere da una puntuale motivazione che dia conto della perdurante pericolosità sociale dell'indagato, anche in relazione al tempo trascorso dalla commissione dei fatti contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antoni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/05/2019 del Tribunale del riesame di Roma;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
sentite le conclusioni del P.M., in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi;
udito il difensore, avvocato (OMISSIS) in difesa di (OMISSIS) che si riporta ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) …

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