Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23107 del 24 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:23107PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso può essere desunta da una pluralità di elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni ambientali che evidenziano il ruolo di garante e di referente del soggetto all'interno della consorteria, nonché la sua attività di mediazione e di trasmissione di direttive agli affiliati, anche in relazione a condotte di altri reati, come il traffico di stupefacenti, che risultano funzionali agli interessi e agli obiettivi dell'associazione mafiosa. Ai fini della configurabilità del reato di associazione di tipo mafioso, non è necessario che il soggetto partecipi direttamente alle attività criminose della consorteria, essendo sufficiente il suo contributo, anche indiretto, al perseguimento del programma criminoso, anche attraverso condotte meramente strumentali o di mera agevolazione. L'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. può essere contestata quando la condotta di interposizione fittizia di beni, realizzata da un soggetto appartenente all'associazione mafiosa, risulti funzionale all'attività della consorteria, consentendo l'immissione di denaro di provenienza illecita nel circuito economico legale e l'elusione delle misure di prevenzione patrimoniali. Ai fini della configurabilità del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, è sufficiente la prova di un'organizzazione stabile e permanente, dotata di mezzi e risorse adeguati alla realizzazione del programma criminoso, senza che sia necessaria la dimostrazione di una struttura gerarchica o di ruoli definiti all'interno dell'associazione. Il concorso formale tra il reato di associazione di tipo mafioso e quello di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti è configurabile quando il traffico di droga costituisca una delle attività della consorteria mafiosa, gestita attraverso un'apposita associazione criminale, con la consapevolezza da parte dei partecipi di agire nell'ambito dell'organizzazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/08/2018 del TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MANTOVANO ALFREDO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. SALZANO FRANCESCO, che conclude per il rigetto del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), il quale si riporta ai motivi di ricorso e ne chiede l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 27/08/2018 dep. 8/10/2018 il TRIBUNALE di REGGIO CALABRIA -…

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