Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8104 del 29 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8104PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della sua posizione, inserisce nel proprio prospetto retributivo voci non spettantigli, inducendo in errore i competenti uffici amministrativi e procurandosi un ingiusto profitto, risponde penalmente per il reato di frode informatica. Tale condotta è punibile anche qualora il pubblico ufficiale si sia avvalso delle postazioni informatiche dei colleghi per compiere le illecite operazioni, in quanto l'utilizzo improprio delle credenziali di accesso al sistema informatico integra gli estremi del reato di frode informatica. La buona fede del pubblico ufficiale, dimostrata dalla restituzione dell'indebito, non esclude la sua responsabilità penale, in quanto l'elemento soggettivo del reato di frode informatica è integrato dal dolo generico, consistente nella coscienza e volontà di porre in essere la condotta fraudolenta, a prescindere dalla finalità di conseguire un ingiusto profitto. Inoltre, il vizio di motivazione non può essere fatto valere in sede di legittimità qualora la sentenza di appello abbia confermato quella di primo grado, salvo il caso in cui il giudice di secondo grado abbia richiamato atti a contenuto probatorio non esaminati dal primo giudice. Pertanto, il controllo della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della logicità e coerenza della motivazione, senza poter procedere ad una nuova valutazione del compendio probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA M. M. - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 744 in data 26/5/2015 della Corte di Appello di Cagliari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ALMA Marco Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso o, in subordine, rigettarsi lo stesso;
udito il difensore della parte civile Azi…

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