Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5369 del 9 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:5369PEN

Massima

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Il sequestro di persona a scopo di estorsione, finalizzato al controllo e allo sfruttamento della vittima, integra un reato grave che giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in presenza di gravi indizi di colpevolezza e di concreti pericoli di fuga, reiterazione del reato e inquinamento probatorio. La libertà morale e materiale della vittima può essere limitata anche attraverso la sottrazione dei documenti di identità e l'imposizione di restrizioni alla sua mobilità, senza che ciò escluda la configurabilità del reato, purché risulti provato il condizionamento della sua volontà. Le dichiarazioni della vittima, se prive di elementi che ne mettano in dubbio la credibilità, costituiscono prova sufficiente per ritenere integrati gli elementi costitutivi del reato, anche in assenza di riscontri esterni, e possono essere corroborate da altri elementi indiziari, come le conversazioni telefoniche e le annotazioni della polizia giudiziaria. L'ipotesi alternativa di sfruttamento della vittima da parte di terzi, se non supportata da concreti elementi di prova, non può prevalere sulla ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito sulla base di un complessivo quadro indiziario logico e coerente. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Lui - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) TU. CA. IO. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 431/2009 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 20/04/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

sentite le conclusioni del PG Dott. LO VOI Francesco, per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. De Carlo Giuseppe.

SVOLGIMENTO DEL PROCEDIMENTO

Il gip del tribunale di Mila…

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