Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 7661 del 2019

ECLI:IT:TARLAZ:2019:7661SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie realizzate in difformità dal permesso di costruire può essere legittimamente adottato dall'autorità comunale competente, a condizione che sia preceduto da un adeguato procedimento istruttorio volto a verificare la sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto per l'esercizio di tale potere. In particolare, l'amministrazione è tenuta a comunicare all'interessato l'avvio del procedimento, a consentirgli di prendere visione degli atti e di presentare memorie e documenti a propria difesa, nonché a motivare in modo congruo e logico il provvedimento finale, dando conto dell'istruttoria svolta e delle ragioni che hanno condotto all'adozione della misura demolitoria. Ove l'interessato presenti una domanda di accertamento di conformità delle opere realizzate, l'amministrazione è tenuta a valutarla con particolare attenzione, verificando se le variazioni apportate siano effettivamente non essenziali e compatibili con la disciplina urbanistica vigente. Inoltre, l'amministrazione può annullare in autotutela un precedente provvedimento di agibilità formatosi per silenzio assenso, qualora accerti che esso sia stato rilasciato sulla base di dichiarazioni sostitutive false o mendaci da parte dei tecnici incaricati. In tali ipotesi, il potere di autotutela deve essere esercitato nel rispetto del principio di proporzionalità, valutando attentamente gli interessi in gioco e contemperando le esigenze di ripristino della legalità con quelle di tutela dell'affidamento ingenerato nel privato. Infine, la rinuncia o la cessazione dell'interesse del ricorrente alla decisione della controversia, intervenuta a seguito di un accordo transattivo con l'amministrazione, determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/06/2019

N. 07661/2019 REG.PROV.COLL.

N. 01507/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1507 del 2017, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Andita S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Chiara Reggio D'Aci, Andrea Reggio D'Aci, con domicilio eletto presso lo studio Chiara Reggio D'Aci in Roma, viale del Vignola n. 5;

contro

Citta' di Palestrina non costituito in giudizio;
Comune di Palestrina, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Roberto Venettoni, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Cesare Fracassini 18;

per l'annu…

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