Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 10311 del 6 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:10311PEN

Massima

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Il giudice, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, è tenuto a verificare con la massima diligenza l'esattezza dei dati formali contenuti nell'intestazione della sentenza, al fine di assicurare la correttezza e la completezza del provvedimento giurisdizionale. L'erronea indicazione di uno dei componenti del collegio giudicante, essendo un mero errore materiale, deve essere prontamente rettificata ai sensi dell'art. 130 c.p.p., in quanto la corretta identificazione dei magistrati che hanno emesso il provvedimento costituisce un elemento essenziale della sentenza, la cui mancanza o inesattezza può inficiarne la validità. Il potere-dovere di correzione dell'errore materiale, in ossequio ai principi di legalità e di buon andamento dell'amministrazione della giustizia, rappresenta un corollario del principio di verità formale degli atti processuali, a garanzia dell'affidabilità e della trasparenza dell'attività giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 49408/2011 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 25/09/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI ARIOLLI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. F. Salzano procedersi alla correzione.

OSSERVA

Nell'intestazione della sentenza della 2 sezione penale di questa Corte n. 41080/12, deliberata all'udi…

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