Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34570 del 8 agosto 2023

ECLI:IT:CASS:2023:34570PEN

Massima

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Il dolo specifico di danneggiamento mediante l'uso del fuoco, ai sensi dell'art. 424 c.p., comma 2, sussiste quando l'agente agisce con la coscienza e volontà di danneggiare una cosa altrui, servendosi intenzionalmente del mezzo incendiario, a prescindere dalla effettiva verificazione di un incendio di non lievi proporzioni. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che il danneggiamento sia di rilevante entità, essendo sufficiente il pericolo concreto di incendio derivante dalla condotta dell'agente. L'elemento soggettivo del reato è integrato anche quando l'agente, pur non avendo il fine specifico di provocare un incendio, prevede e accetta il rischio che dalla sua azione possa derivare tale evento. La valutazione della particolare tenuità del fatto, ai sensi dell'art. 131-bis c.p., è rimessa al giudice di merito, il quale deve tenere conto della natura, della specie, dei mezzi, dell'oggetto, del tempo e del luogo dell'azione, nonché delle modalità della condotta e dell'entità del danno o del pericolo, senza che il mero fatto che non vi sia stata costituzione di parte civile possa di per sé determinare l'applicazione di tale istituto. Il sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza non può sostituire la valutazione del giudice di merito con una diversa e alternativa ricostruzione dei fatti, ma deve limitarsi a verificare la logicità e la coerenza dell'iter argomentativo seguito, senza poter sindacare l'apprezzamento degli elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CURAMI Micaela Seren - Consigliere

Dott. LANNA Angelo V - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/11/2022 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. LANNA ANGELO VALERIO;
letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI STEFANO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Messina ha confermato la sentenza in rito abbreviato del 0…

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