Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6501 del 17 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:6501PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la pericolosità sociale di un soggetto ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione, è tenuto a motivare in modo puntuale e congruo il proprio giudizio, indicando gli elementi fattuali ritenuti sintomatici della dedizione del proposto ad attività delittuose, anche con riferimento all'attualità della pericolosità, senza che tale obbligo motivazionale possa essere assolto attraverso un mero richiamo recettizio al provvedimento di primo grado. Tuttavia, il vizio di motivazione non integra una violazione di legge deducibile in sede di legittimità, essendo il ricorso per cassazione ammesso avverso i provvedimenti in tema di misure di prevenzione esclusivamente per violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 16.11.2007 da:

avv. (OMISSIS), difensore di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso il decreto della Corte di d'Appello di Catanzaro dell'1 ottobre 2010.

Letto il ricorso e la sentenza impugnata.

Sentita la relazione del Consigliere dr. ((omissis)) BRUNO.

Lette le conclusioni scritte del Procuratore Generale, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

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