La Regione, nell'esercizio della propria competenza in materia di gestione dei rifiuti, può legittimamente definire i criteri per l'individuazione, da parte delle Province, delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti, nel rispetto dei criteri generali indicati dalla normativa statale. Pertanto, la previsione contenuta nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali della Regione Puglia, che impone la localizzazione di tutti i nuovi impianti in aree industriali, costituisce una prescrizione vincolante che legittimamente impedisce l'insediamento di un impianto di recupero di rifiuti speciali in un'area agricola. Tale scelta pianificatoria rientra nell'ambito della competenza regionale e non contrasta con i principi di autosufficienza e prossimità nella gestione dei rifiuti, in quanto la prossimità dell'impianto al luogo di produzione dei rifiuti non è stata dimostrata. Inoltre, la deliberazione di Giunta regionale che approva il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali, avendo natura di atto amministrativo generale di pianificazione e programmazione, è stata legittimamente adottata dalla Giunta regionale, in conformità agli articoli 22 e 44 dello Statuto regionale, senza che sia necessaria l'approvazione da parte del Consiglio regionale. Infine, qualora l'atto impugnato sia legittimamente fondato su una ragione di per sé sufficiente a sorreggerlo, diventano irrilevanti, per difetto di interesse, le ulteriori censure dedotte dal ricorrente avverso le altre ragioni opposte dall'autorità emanante.