Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 46126 del 15 novembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:46126PEN

Massima

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Il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico protetto (art. 615-ter c.p.) si configura anche quando l'agente, pur avendo ottenuto i codici di accesso mediante inganno, abbia comunque violato il sistema informatico, essendo irrilevante la modalità di acquisizione dei codici stessi. Pertanto, in presenza di tale condotta, il reato di accesso abusivo concorre con quello di truffa informatica (art. 640-ter c.p.), non essendo il secondo assorbito dal primo in virtù del rapporto di specialità, in quanto l'induzione in errore della persona offesa costituisce un elemento ulteriore rispetto alla mera violazione del sistema informatico. La qualificazione giuridica del fatto può essere censurata in sede di ricorso per cassazione solo in caso di errore manifesto, non configurabile quando la riqualificazione prospettata dal ricorrente non risulti palesemente eccentrica rispetto al contenuto dell'imputazione e della motivazione della sentenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andre - rel. Consigliere

Dott. D'AURIA Donato - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

Dott. LEOPIZZI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
rappresentato ed assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza n. 18802/22 in data 10/05/2023 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
preso atto che il procedimento viene trattato nelle forme del rito de plano ex articolo 610 c.p.p., comma 5-bis.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza ex articolo 444 c.p.p., il Giudice per le indag…

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