L'ordinanza sindacale contingibile e urgente, adottata ai sensi dell'art. 54 del D.Lgs. n. 267/2000, per disporre interventi di messa in sicurezza di un immobile, è legittima quando risulti accertata, sulla base di un'adeguata istruttoria e motivazione, la sussistenza di una situazione di pericolo attuale e concreto per la pubblica incolumità, a prescindere dalla prevedibilità o imputabilità della situazione di rischio, essendo sufficiente la dimostrazione dell'urgenza e necessità dell'intervento per rimuovere il pericolo. Pertanto, l'omessa comunicazione di avvio del procedimento non determina l'illegittimità del provvedimento, in applicazione del principio di sanatoria dei vizi formali di cui all'art. 21-octies della L. n. 241/1990, qualora il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso. Inoltre, la legittimazione passiva del destinatario dell'ordinanza è correttamente individuata anche in capo al successore a titolo particolare del proprietario originario dell'immobile, in applicazione del principio di continuità della titolarità del diritto reale.