Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45924 del 9 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:45924PEN

Massima

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Il reato di deturpamento o imbrattamento di cose altrui (art. 639 c.p.) può configurarsi anche nel caso di sputi, qualora per la loro particolare densità o reiterazione risultino idonei a sporcare e insudiciare il bene, senza che rilevi la mera idoneità a produrre un'alterazione temporanea e superficiale della cosa. L'elemento oggettivo del reato, consistente nell'idoneità della condotta a imbrattare il bene, deve essere distinto dall'elemento soggettivo del dolo generico, sufficiente per la configurazione del reato. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, deve accertare se gli sputi, nella loro concreta modalità di realizzazione, siano stati idonei a sporcare e imbrattare il bene, a prescindere dalla loro idoneità a produrre un'alterazione meramente temporanea e superficiale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita Bian - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI ARIANO IRPINO;

nei confronti di:

1) PE. MI. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 40/2010 TRIBUNALE di ARIANO IRPINO, del 13/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/11/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CHINDEMI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Sante Spinaci che ha concluso per l&#…

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