Il comportamento colposo della vittima, anche di minima rilevanza, che concorra causalmente all'evento dannoso, legittima il riconoscimento dell'attenuante speciale di cui all'art. 589-bis, comma 7, c.p. in favore dell'imputato, a prescindere dalla circostanza che il comportamento della vittima sia stato perfettamente lecito e non costituisca una violazione delle norme sulla circolazione stradale. Tuttavia, tale attenuante non ricorre qualora il comportamento della vittima sia del tutto estraneo al decorso causale dell'evento, essendo questo esclusiva conseguenza dell'azione od omissione del colpevole. Ai fini della concessione delle circostanze attenuanti generiche, il giudice può limitarsi a prendere in esame, tra gli elementi indicati dall'art. 133 c.p., quello che ritiene prevalente e sufficiente a determinare o meno il riconoscimento del beneficio, senza necessità di esaminare tutti gli elementi indicati dalla norma. La concessione della sospensione condizionale della pena è preclusa a chi abbia riportato due precedenti condanne a pena detentiva per delitto, a prescindere dalla durata complessiva della reclusione e dalla prescrizione dei reati pregressi. Nel giudizio di legittimità, quando il ricorso dell'imputato viene rigettato o dichiarato inammissibile, la parte civile ha diritto ad ottenere la liquidazione delle spese processuali solo se ha effettivamente esplicato un'attività diretta a contrastare la pretesa avversa a tutela dei propri interessi di natura civile risarcitoria.