Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15693 del 23 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15693PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza della gravità indiziaria per il reato di associazione mafiosa può essere desunta dalla prova di reiterati e significativi contatti dell'indagato con esponenti di spicco della consorteria criminale, i quali dimostrino il suo stabile inserimento e la sua fattiva compartecipazione all'associazione, anche in assenza di una perdurante "affectio societatis" e di condotte associative recenti, purché risulti apprezzabile la consistenza di un pregresso legame con l'ambiente mafioso. In tal caso, la valutazione complessiva degli elementi indiziari, anche se non tutti di diretta rilevanza associativa, può fondare il giudizio di gravità indiziaria, in assenza di controdeduzioni difensive idonee a vincere la presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1894/2011 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 30/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

lette le conclusioni del PG Dott. RIELLO L., intese alla inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che insiste.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

Sulla richiesta di riesame proposta ne…

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