Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 14749 del 30 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:14749PEN

Massima

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Il sequestro e la confisca di beni costituenti il profitto di un reato sono misure patrimoniali obbligatorie, che trovano applicazione anche in caso di estinzione del reato per esito positivo della messa alla prova. Tuttavia, il giudice dell'esecuzione, investito di un'istanza di restituzione di cose sequestrate, è tenuto a valutare la sussistenza dei presupposti di legge per l'applicazione di tali misure, nel rispetto del contraddittorio e del diritto di difesa delle parti interessate. In particolare, la confisca facoltativa, a differenza di quella obbligatoria, non può essere disposta in caso di estinzione del reato, salvo espressa previsione normativa. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel decidere sulla restituzione di beni sequestrati, deve accertare la natura del provvedimento di confisca e la sussistenza dei relativi presupposti, garantendo il pieno esercizio del diritto di difesa degli interessati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato in (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 28/11/2016 del Tribunale di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CORBO Antonio;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa …

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