La revoca dell'assegnazione di un alloggio di servizio gratuito connesso all'incarico, disposta dall'amministrazione di appartenenza ai sensi dell'art. 2 del Decreto Interministeriale 3 maggio 1969, è un provvedimento amministrativo che incide sulla sfera giuridica del dipendente pubblico, il quale può impugnarlo dinanzi al giudice amministrativo per ottenerne l'annullamento. Tuttavia, il venir meno dell'interesse del ricorrente a seguito della liberazione dell'alloggio e della sua assegnazione ad altro militare determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, con conseguente compensazione delle spese di giudizio. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il dipendente pubblico assegnatario di un alloggio di servizio gratuito connesso all'incarico può contestare la revoca di tale assegnazione dinanzi al giudice amministrativo, ma il venir meno dell'interesse al mantenimento del provvedimento impugnato determina l'improcedibilità del ricorso. La pronuncia sottolinea altresì che l'esito in rito del giudizio, con la compensazione delle spese, è giustificato dall'assenza di un interesse concreto ed attuale del ricorrente.