Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26824 del 20 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26824PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di associazione per delinquere sussiste quando si costituisce e permane un vincolo associativo continuativo fra tre o più persone, allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti, anche dello stesso genere, attraverso la predisposizione comune dei mezzi necessari alla realizzazione del programma criminoso. L'accordo associativo crea un vincolo permanente, per la consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio e di partecipare con contributo causale alla realizzazione di un duraturo programma criminale, a prescindere dalla consumazione o meno dei delitti programmati. Ai fini della sussistenza del reato associativo, è sufficiente un'organizzazione minima che dimostri l'esistenza dell'accordo tra i partecipi, senza che sia necessaria una complessa struttura organizzativa. Il discrimine tra la fattispecie plurisoggettiva e quella concorsuale va individuato nella necessaria finalizzazione dell'accordo associativo alla costituzione di una struttura (almeno tendenzialmente) permanente, nella quale i singoli associati divengono parti di un tutto e si propongono di commettere una serie indeterminata di delitti. La partecipazione all'associazione può essere desunta da elementi inequivoci, quali la frequenza dei contatti tra i partecipi, il loro interessamento alle attività illecite e alle vicende giudiziarie dei singoli, nonché la consapevolezza di pratiche criminose anche non direttamente realizzate. La concessione o il diniego delle attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui esercizio deve essere motivato in misura sufficiente a far emergere il suo pensiero circa l'adeguamento della pena concreta alla gravità effettiva del reato e alla personalità del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. NOVIK Adet Toni - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 10235/2011 CORTE APPELLO di ROMA, del 18/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/05/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NOVIK ADET TONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso per (OMISSIS) e il rigetto per g…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.