Consiglio di Stato sentenza n. 2950 del 2009

ECLI:IT:CDS:2009:2950SENT

Massima

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L'autorizzazione paesaggistica per la sanatoria di opere edilizie abusive realizzate in zona soggetta a vincolo può essere rilasciata solo all'esito di una valutazione della compatibilità paesaggistica dell'intervento, che deve riguardare l'intera opera indipendentemente dall'epoca della sua realizzazione, in quanto il comportamento del soggetto che ha compiuto l'abuso realizza un illecito permanente che si estingue solo con il conseguimento del titolo abilitativo. La competenza al rilascio dell'autorizzazione paesaggistica spetta al Comune, il quale è tenuto a trasmettere il proprio atto alla Soprintendenza per l'eventuale annullamento entro i previsti 60 giorni. La Soprintendenza, pur non potendo sostituire proprie valutazioni di merito a quelle del Comune, è comunque abilitata a rilevare qualunque vizio del provvedimento comunale, l'eccesso di potere in tutte le sue forme sintomatiche e in special modo l'eventuale difetto di motivazione. Pertanto, la Soprintendenza può annullare l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune qualora la motivazione sia del tutto insufficiente per una corretta valutazione della compatibilità paesaggistica dell'opera abusiva, come richiesto dalle leggi di sanatoria. L'eventuale esistenza di altri fabbricati nella zona non è elemento che giustifichi l'ulteriore compromissione ambientale, in quanto per costante giurisprudenza l'impatto dell'opera deve essere valutato in relazione alle caratteristiche costruttive e dimensionali della stessa, a prescindere dallo stato di compromissione del contesto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale
(Sezione Sesta)
ha pronunciato la seguente
DECISIONE
sul ricorso in appello n. 8127/2003, proposto da Lu. Pi. rappresentato e difeso dagli Avv.ti Sa. ((omissis)). e Va. Ro. con domicilio eletto in Ro. ((omissis))., n. (...) presso Va. Ro.
contro
SOPRINTENDENZA PER I BENI AMBIENTALI ED ARCHITETTONICI DEL La. in persona del soprintendente pro-tempore, rappresentata e difesa dall'Avvocatura Generale dello Stato con domicilio in Ro. Via dei Po. n. (...) presso Avvocatura Generale dello Stato
e nei confronti di
COMUNE ((omissis)). Ro. in persona del sindaco pro-tempore non costituitosi;
per l'annullamento
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma:sezione II n. 4570/2002 del 22.5.02, resa tra le parti;
Visto l'atto di appello con i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di SOPRINTENDENZA PER …

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