Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22145 del 3 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:22145PEN

Massima

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Il possesso e la custodia di beni altrui, anche se finalizzati a un successivo utilizzo per conto di terzi, non escludono la configurabilità del reato di furto, in quanto l'impossessamento ingiustificato di cose mobili altrui integra gli estremi del delitto di cui agli artt. 624 e 625 c.p., a prescindere dalla destinazione successiva dei beni sottratti. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, non è vincolato dalle giustificazioni addotte dall'imputato, purché la ricostruzione dei fatti sia logica, coerente e adeguatamente motivata sulla base delle risultanze processuali, senza incorrere in travisamenti o illogicità manifeste. La scelta del difensore di utilizzare un mezzo di comunicazione non previsto dalla legge per la presentazione di istanze di rinvio, esponendolo al rischio dell'intempestiva ricezione da parte del giudice, non costituisce motivo di nullità della sentenza, in quanto la responsabilità della tempestiva trasmissione dell'atto ricade sul richiedente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo Giusepp - Presidente

Dott. ZECCA Gaetatino - Consigliere

Dott. IACOPINO Silvana G. - Consigliere

Dott. VISCONTI Sergio - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GL. FA. GI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 11/02/2005 CORTE APPELLO di L'AQUILA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. IACOPINO SILVANA GIOVANNA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Bua, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. Di Iorio G., ch…

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