Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18226 del 24 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18226PEN

Massima

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Il comportamento minaccioso e intimidatorio posto in essere da soggetti legati alla criminalità organizzata, anche se non formalmente appartenenti ad un'associazione mafiosa, può integrare l'aggravante del "metodo mafioso" prevista dall'art. 7 del d.l. n. 152/1991, conv. in l. n. 203/1991, qualora sia idoneo a richiamare nella vittima la sensazione di subire la coartazione tipica di chi appartiene ad un sodalizio di tipo mafioso. A tal fine, rilevano elementi quali la modalità di esecuzione della condotta, la reiterazione delle minacce, il contesto ambientale in cui si inserisce il fatto, la posizione e le connotazioni degli agenti, nonché la percezione soggettiva della vittima, la quale può essere indotta a cedere alle richieste estorsive per il timore di subire gravi conseguenze. L'accertamento della sussistenza di tale aggravante deve essere effettuato attraverso una valutazione complessiva e contestualizzata degli elementi di fatto, senza limitarsi alla mera qualificazione giuridica operata dalla persona offesa. Ove emergano indizi sufficienti in tal senso, il giudice è tenuto a rivalutare anche la sussistenza delle esigenze cautelari e l'adeguatezza della misura cautelare applicata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MESSINI D. Pie - Rel. Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna M. - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
PUBBLICO MINISTERO PRESSO IL TRIBUNALE DI MILANO nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
e da;
(OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/11/2017 del TRIBUNALE DI MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Messini D'agostini Piero;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Cardia Delia, che ha concluso per il rigetto del ricorso della parte e l'a…

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