Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12712 del 20 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:12712PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato o modificato in qualsiasi stato e grado del procedimento, anche in sede di legittimità, qualora vengano meno le esigenze cautelari che ne avevano giustificato l'adozione, ovvero emergano elementi tali da escludere la sussistenza del fumus commissi delicti. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a riesaminare la misura, anche d'ufficio, al fine di adeguarla alle mutate condizioni, senza che la parte interessata debba dimostrare un interesse attuale alla pronuncia, essendo sufficiente la mera sopravvenuta carenza di interesse al provvedimento impugnato. Ciò in quanto il sistema cautelare è improntato a un principio di elasticità e adattabilità alle evoluzioni del quadro probatorio e delle esigenze cautelari, in ossequio ai canoni di proporzionalità e adeguatezza della misura rispetto alle concrete esigenze del caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BI. EN. JR. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 08/01/2008 TRIB. LIBERTA' di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORTESE ARTURO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso per carenza di interesse.

FATTO

Il ricorrente impugna l'ordinanza di cui in epigrafe, che, pronunciando sul riesame proposto avverso l'ordinanza…

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