Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44039 del 25 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:44039PEN

Massima

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La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il delitto di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. è relativa e può essere superata solo con la prova di elementi fattuali che dimostrino in modo oggettivo l'effettivo e irreversibile allontanamento dell'imputato dal sodalizio criminale, tale da escludere le esigenze cautelari. Il giudice non è tenuto a motivare specificamente sull'inidoneità degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, essendo la custodia in carcere imposta come obbligo di legge in presenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari. Tale presunzione di adeguatezza trova giustificazione nella particolare pericolosità sociale e nella struttura stessa dell'associazione mafiosa, caratterizzata da una fitta rete di collegamenti personali e da una forza intimidatrice diffusa sul territorio, tali da rendere tendenzialmente stabile e foriero di elevata pericolosità l'inserimento di un soggetto in tale sodalizio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto Luig - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/02/2017 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE GREGORIO EDUARDO;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. ANIELLO ROBERTO;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
Udito il difensore;
Il difensore presente avv. (OMISSIS) chiede l'accoglimento del ricorso.
CONSIDERATO IN FATTO
Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Catanzaro ha r…

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