Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6699 del 16 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:6699PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti richiede la prova della stabile adesione dell'agente al sodalizio e della consapevolezza e volontà di partecipare, assieme ad altre due persone aventi la stessa consapevolezza e volontà, ad una società criminosa strutturata e finalizzata al traffico di stupefacenti. Pertanto, la mera conoscenza di altri soggetti coinvolti, l'occasionale coinvolgimento in singole attività illecite e le dichiarazioni confuse dell'indagato non sono sufficienti a integrare il requisito della partecipazione all'associazione, essendo necessari elementi probatori più gravi e precisi che dimostrino la stabile e consapevole adesione dell'imputato al programma criminoso dell'organizzazione. La semplice frase utilizzata da un altro associato per definire l'imputato come "persona mia", così come il possesso di un telefono fornito da un altro membro dell'associazione, non costituiscono di per sé indizi gravi della partecipazione dell'imputato all'associazione, potendo tali elementi essere giustificati anche da un semplice concorso in reati connessi al traffico di stupefacenti. Pertanto, in assenza di elementi probatori più solidi e univoci circa la stabile e consapevole partecipazione dell'imputato all'associazione, non può ritenersi integrato il reato di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Sergio - Consigliere

Dott. VILLONE Orlando - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 12 maggio 2014 emessa dal Tribunale di Napoli;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita la relazione del consigliere Giorgio Fidelbo;

udito il sostituto procuratore generale Eduardo Vittorio Scardaccione, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;

udito l'avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN F…

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