La confisca per equivalente prevista dall'art. 322-ter, comma 2, c.p. trova applicazione anche nei confronti dei reati tributari di cui al D.Lgs. n. 74/2000, in quanto tale istituto assolve alla funzione di ripristino dell'ordine finanziario dello Stato leso dall'illecito fiscale, indipendentemente dalla possibilità di confiscare direttamente il profitto del reato. Pertanto, qualora non sia possibile la confisca del profitto, deve essere disposta la confisca dei beni di cui il reo ha la disponibilità per un valore corrispondente al profitto del reato tributario, in applicazione della disciplina estesa a tali fattispecie dalla Legge Finanziaria 2008. Tale misura ablativa, connotata da carattere afflittivo e funzione ripristinatoria, prescinde dal rapporto di pertinenzialità tra il reato e i beni da confiscare, essendo sufficiente l'accertamento della consumazione di uno dei reati per i quali è prevista e l'appartenenza dei beni a un soggetto diverso dall'estraneo al reato.