Il provvedimento di accreditamento di una struttura sanitaria presso il Servizio Sanitario Regionale è subordinato al previo rilascio dell'autorizzazione all'esercizio delle attività sanitarie ai sensi dell'art. 8-ter del d.lgs. n. 502/1992. L'accreditamento di una struttura per una specifica branca specialistica, in assenza della relativa autorizzazione, è illegittimo per violazione di legge e difetto di istruttoria, non potendo l'amministrazione prescindere dalla verifica del possesso dei requisiti minimi necessari per l'esercizio di quella attività sanitaria. L'amministrazione regionale può pertanto procedere all'annullamento d'ufficio di un provvedimento di accreditamento erroneo, senza essere vincolata al termine di 18 mesi previsto dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990 per i soli provvedimenti di autorizzazione o di attribuzione di vantaggi economici, atteso che il rapporto di accreditamento ha natura concessoria. Inoltre, l'onere motivazionale dell'amministrazione risulta attenuato sia in ragione della particolare rilevanza degli interessi pubblici coinvolti (risparmio di risorse pubbliche e tutela della salute), sia in presenza di una non veritiera prospettazione dei fatti da parte del privato, il quale aveva indotto l'errore amministrativo.