Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11178 del 13 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:11178PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione mafiosa, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., non si configura come un mero status o una condivisione meramente psicologica del programma criminoso, ma richiede un agire concreto e causalmente efficace rispetto agli scopi dell'associazione, che si manifesti in un inserimento strutturale e organico nell'organizzazione criminosa. Tale partecipazione può assumere forme e contenuti diversi e variabili, purché espressione di un impegno reciproco e costante, funzionalmente orientato alla struttura e all'attività dell'organizzazione. I gravi indizi di colpevolezza per l'applicazione di una misura cautelare possono fondarsi sulla dichiarazione di un collaborante, se precisa, coerente e circostanziata, che abbia trovato riscontro in elementi esterni individualizzanti, idonei ad attribuire capacità dimostrativa e persuasività probatoria in ordine all'attribuzione del fatto-reato al soggetto destinatario di essa. Pertanto, il giudice è chiamato a verificare la credibilità soggettiva del dichiarante, l'attendibilità intrinseca del contenuto dichiarativo e la riscontrabilità oggettiva dello stesso attraverso elementi di prova o indiziari esterni alla chiamata in correità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Maria Stefani - Presidente

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catania in data 5/7/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Renoldi;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Tampieri Luca, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito, per l'indagato, l'avv. (OMISSIS), il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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