La competenza in materia di individuazione delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti spetta in via esclusiva alle Province, in attuazione della disciplina di cui all'art. 197, comma 1, lett. d), del D.Lgs. n. 152/2006, sulla base delle previsioni del piano territoriale di coordinamento provinciale e dei criteri definiti nel piano regionale di gestione dei rifiuti, senza che tale competenza sia stata scalfita dalla riforma delle Province di cui alla legge n. 56/2014. Pertanto, l'autorità regionale non può disattendere la deliberazione provinciale che abbia individuato zone non idonee alla localizzazione di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, senza adeguata motivazione in ordine alle ragioni per le quali ritiene di non doversi conformare a tale determinazione, in quanto espressione di una competenza provinciale esclusiva in materia. La verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (VIA) costituisce un procedimento autonomo e preliminare rispetto alla VIA vera e propria, finalizzato a valutare in via sommaria la sussistenza di potenziali impatti ambientali significativi e negativi di un progetto, sulla base dei criteri di cui all'Allegato V alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006, dovendo in tal caso disporre la sottoposizione del progetto alla procedura di VIA, mentre in caso contrario può disporne l'esclusione, motivando adeguatamente la propria determinazione. Pertanto, l'autorità competente non può esimersi dall'effettuare un'istruttoria completa ed esaustiva, acquisendo tutti i pareri e le valutazioni necessarie, prima di adottare il provvedimento conclusivo di verifica di assoggettabilità a VIA.