Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22391 del 27 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:22391PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel determinare la pena, gode di ampia discrezionalità nell'applicare le circostanze attenuanti e aggravanti, purché la graduazione della pena non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico e sia sorretta da sufficiente motivazione. Pertanto, anche laddove il giudice ritenga prevalenti le attenuanti generiche fondate sulla resipiscenza dell'imputato rispetto alla recidiva, può comunque contenere la diminuzione della pena base entro limiti ragionevoli, in considerazione dell'obiettiva gravità del fatto, al fine di commisurarla adeguatamente alla colpevolezza del reo. La valutazione complessiva delle circostanze e la determinazione della pena rientrano nella discrezionalità del giudice di merito, censurabile in sede di legittimità solo in caso di vizi logici o di mero arbitrio nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROMIS Vincenzo - Presidente

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZOSO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 904/2013 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 17/12/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 06/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ZOSO ((omissis))A TERESA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il tribunale di Pesaro condannava (OMISSIS) alla pena di anni tre e mesi…

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