Il trasporto di stranieri extracomunitari privi di documenti e di titolo di soggiorno, con la consapevolezza della loro condizione di clandestinità e dell'intenzione di espatriare illegalmente, integra il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, a prescindere dalla prova di un fine di lucro, essendo sufficiente l'accertamento della materialità della condotta e della consapevolezza dello stato di irregolarità degli stranieri trasportati. L'onere probatorio non è ribaltato sull'imputato, ma il giudice può legittimamente desumere la sua consapevolezza dalla mancanza di spiegazioni plausibili circa le modalità e le circostanze del trasporto, nonché dalla mancanza di legami tra l'imputato e gli stranieri, dalla loro provenienza da un luogo di arrivo recente in Italia e dalla loro destinazione verso un altro Stato, in orario notturno e senza documenti. L'inutilizzabilità di dichiarazioni testimoniali non inficia la validità della prova quando questa risulta comunque raggiunta sulla base di elementi oggettivi.