Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25053 del 5 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:25053PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta anche da fonti collaborative e da intercettazioni ambientali e telefoniche, senza che sia necessaria una partecipazione attiva del soggetto all'interno dell'organizzazione criminale. Anche il mero coinvolgimento in episodi di rilevante gravità che hanno visto coinvolti altri membri dell'associazione, nonché il ruolo di rilievo rivestito all'interno del gruppo, possono costituire gravi indizi di colpevolezza per il reato associativo, a prescindere dalla circostanza che il soggetto si trovi in stato di detenzione, in quanto tale condizione non interrompe necessariamente il vincolo associativo. Pertanto, la mancata menzione del soggetto da parte di alcuni collaboratori di giustizia o la pretesa incertezza circa il suo ruolo effettivo all'interno del clan non sono di per sé elementi sufficienti a escludere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, qualora vi siano altre fonti di prova, come le dichiarazioni accusatorie di collaboratori ritenuti attendibili e le intercettazioni, che dimostrino il coinvolgimento del soggetto nell'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni Filippo - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Napoli del 31 luglio 2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANDRONIO Alessandro M.;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GAETA Pietro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. - Con ordinanza del 31 luglio 2018, il Tribunale di Napoli ha - per quanto qui rile…

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