Cassazione civile Sez. III sentenza n. 10718 del 16 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:10718CIV

Massima

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Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle risultanze probatorie, potendo liberamente scegliere, tra le fonti di prova acquisite, quelle ritenute più idonee a sorreggere la propria decisione, senza essere tenuto a confutare ogni singola deduzione difensiva o a esaminare analiticamente ogni elemento probatorio. La Corte di Cassazione, in sede di impugnazione, può solo verificare la correttezza logico-formale e la conformità a diritto delle valutazioni compiute dal giudice di merito, senza poter riesaminare il merito della causa. Pertanto, la sentenza di appello che, sulla base di una valutazione complessiva delle prove, condanni una parte al risarcimento del danno, non può essere censurata in Cassazione per il solo fatto che il giudice abbia privilegiato alcune fonti di prova rispetto ad altre o non abbia esaminato analiticamente ogni singolo elemento probatorio, purché la motivazione risulti logica e giuridicamente corretta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATUCCI Alfonso - Presidente

Dott. CARLEO Giovanni - rel. Consigliere

Dott. DE STEFANO Franco - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARRECA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 27526/2006 proposto da:

FE. AN. (OMESSO), FE. SE. (OMESSO), considerati domiciliati "ex lege" in ROMA, presso CANCELLERIA CORTE DI CASSAZIONE, rappresentati e difesi dall'avvocato MELONI ((omissis)) e ANTONELLI ROBERTO, giusta delega in atti;

- ricorrente -

contro

MA. MA. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA OTTORINO LAZZARINI 19, presso lo studio dell'avvocato PIZZUT…

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